martedì 10 luglio 2012

il primo uomo sulla luna

Oggi ha fatto il suo primo passo.
Racconta di essersi commosso.
Lo racconta in una mail di poche righe a noi del teatro.
Mentre leggo, mi commuovo anche io.

"felice con te, t'abbraccio molto forte"

Poi invio, e invece però:
invece io non volevo scrivere, io volevo davvero abbracciarlo forte, trovarmelo di fronte in piedi, che il cuore si commuovesse alla vista.

Quando dopo quattro mesi di cura e quasi un anno di malattia i miei esami sono finalmente stati positivi, mi sono sommossa anch'io, e ho preso il telefono in mano e
e volevo fare il suo numero, e non l'ho fatto. Volevo dirglielo, che stavo bene, che era tutto a posto. Non l'ho fatto.
Sono contenta - per tutti e due - che lui invece abbia potuto scrivere il suo primo passo e io abbia potuto leggerlo.

Stasera faccio le prime prove con una danzatrice, per una performance a due. Non sono proprio in forma, e le prove di stasera saranno tostine. Saranno passi faticosi, alcuni saranno un po' dolorosi, la ricerca dell'armonia e della fluidità sarà continuamente impedita da 'sto strambo corpo mio...
Solo che, nessuno lo sa,  ma qualsiasi danza verrà fuori, qualsiasi passo riuscirò a fare, qualsiasi movimento fatto in qualsiasi modo, qualsiasi "prova di volo" e poi, infine, me sul palco,  è dedicato a lui che oggi cammina.
                                           
                                                               "giuro che lo farò"

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