lunedì 27 dicembre 2010

non ricordo più qual'era la canzone che ascoltavo mentre guidavo e il telefono ha squillato ed eri tu, che eri felice. e io ho accostato la macchina per poter essere felice con te, e farmi chiamare con nomignoli strani. era una giornata di sole, questo lo ricordo, e io stavo andando a pranzo dai miei, ed ero già in ritardo ma non mi importava.
oggi, dopo mesi, mentre guidavo per andare a pranzo dai miei, ci ho ripensato, la strada è sempre la stessa, e anche oggi c'era il sole. ma non ricordo la canzone, quella proprio no.

mercoledì 15 dicembre 2010

stanotte c'era qualcuno nella mia casa. faceva rumore, si muoveva e si muovevano le ombre. passava dalla mia camera da letto alla cucina. ho trattenuto il respiro a lungo, sotto le coperte. i muscoli contratti e gli occhi sbarrati. il cuore mi batteva forte, di paura. intanto passavano le ore, e io restavo con gli occhi sbarrati, a leggere le ombre. le due... le tre... le tre e mezza... le quattro. come provavo a chiudere gli occhi un rumore insolito mi destava di nuovo, ancora e ancora. allora ho iniziato a pregare un'ave maria. ne ho contate dieci, poi ho smesso di contare. a tratti non ricordavo le parole, a tratti la preghiera scivolava via senza inciampi, il cuore continuava a battermi forte. poi non ricordo più. forse a un certo punto ha vinto il sonno, o forse mi sono solo arresa, e ho lasciato che chiunque fosse restasse lì con me.
questa mattina il mondo alla finestra era tutto coperto e silenzioso e bianco, all'interno tutto era come l'avevo lasciato: la tovaglia con le briciole, il portacenere con una cicca di sigaretta, le pentole sul lavandino. ho messo su il caffè, letto un messaggio di un'amica, acceso il computer per cercare una canzone. il giorno è iniziato così, o forse non è ancora iniziato, la mia camera da letto è rimasta buia, non ho alzato la serranda, le coperte hanno trattenuto il calore e la paura, so che non appena tornerò lì, a riposarmi, con me tornerà la notte appena passata. ma non importa. ho acceso una candela profumata che non profuma, o forse sì. cerco di capire se ho fame, se il giorno è iniziato veramente, se la candela ha un buon profumo. se davvero tutto è come l'avevo lasciato.
http://www.youtube.com/watch?v=sdy4ell_dtM

martedì 14 dicembre 2010

E mentre guido le ossa ghiacciate mi danno una strana febbre. I bocchettoni mandano aria calda tutto intorno e i fiocchi bianchi vengono incontro al parabrezza, velocepiano, scomposti e silenziosi. Abbasso il finestrino e lascio che la neve mi cada sul fianco coperto dal cappotto. Divento bianca – come dentro, come fuori. E penso che non ho mai avuto tanta paura di perdere qualcuno come ho paura, adesso, di perdere te.
 Non mi arrende la musica, che faccio suonare alta: questa neve intorno è troppo silenziosa, troppo fredda, troppo bella. Sono calda di febbre. Poi passerà. Lo so.
Divento bianca. Come dentro. Come fuori. Scivolo sui pensieri come le ruote sulla strada. Quel giorno io ho visto due arcobaleni. E non te l’ho potuto dire.

sabato 11 dicembre 2010

                                  come si fa ad aver paura di perdere qualcosa che non si ha?

sabato 4 dicembre 2010

schiavare la porta di casa e sentire ancora nell'aria il profumo di caffè della nostra colazione improvvisata. abbracciarsi stretti stretti per un viaggio di tre giorni e dirsi che sembreranno tre mesi. farsi prendere in giro per il pigiama strano e l'aria sconvolta appena sveglia. darti un regalo per la partenza sperando che ti faccia pensare a me. non dirsi niente. dirsi tutto. abbraccio abbraccio caffè una multa da pagare abbraccio ma stasera? e oggi pomeriggio? e dopo pranzo? ma quando ci rivediamo? abbraccio abbraccio. ciao.

http://www.youtube.com/watch?v=iY91hVZqhHY