lunedì 31 ottobre 2011

dry-blended colours


in ufficio quattro gatti e fuori ho sentito davvero freddo per la prima volta. è un'aria da castagne e vino, decisamente.
ieri ho fatto le prove generali. compito: con ossicina rotte e cuoricione svalvolato, come te la cavi?
bene.
davvero.
è stata una domenica da ottovolante. dentro. fuori molta calma. ho riso da sola come una stupidina. poi ho pianto, e poi ho riso di nuovo.
spezzettare gli spaghettini da mettere nel minestrone mentre alla tv c'è fazio e i suoi ospiti, con calma, alzarsi dal divano come se si facesse un'acrobazia da circo estremo. mi piace passare da una stanza all'altra (detto così sembra un castello, la mia casetta) e spegnere le luci, mettere della fiducia nel puntare la sveglia alle sei e tre quarti, accorgersi che adesso alle cinque e mezza è già buio e appena poco prima no, accorgermi che mi va bene lo stesso. stupirmi? chissà poi perchè, tutto questo stupore.
e non è stato semplice prendere la matita in mano, sapendo già che sarebbero venute fuori righe innaturali, lo sforzo di delimitare corpi di cui io non ho mai avuto la percezione esatta, sporcarsi i polpastrelli nel tentativo infantile di sfumare le righe troppo forti. e poi accorgersi di avere ancora paura di usare i colori.
sì beh, i colori più avanti: è stata una domenica di sfumature, questa. l'azzurro avrebbe fatto rumore.

                                   

giovedì 13 ottobre 2011

lo imparai un giorno, tanto tempo fa...

Ci si innamora così, cercando nella persona amata il punto a nessuno rilevato, che è dato in dono solo a chi scruta, ascolta con amore. Ci si innamora da vicino, ma non troppo, ci si innamora da un angolo acuto un poco in disparte in una stanza, presso una tavolata, seduto su un gradino mentre gli altri ballano.
(Erri De Luca - Tu, mio)

giovedì 6 ottobre 2011