martedì 22 gennaio 2013

con un po', ma solo un po', di immaginazione

Entrando nell'atrio della palestra una tipa del corso di karate gli sorrise, mentre usciva.
Ciao - le disse, chiedendosi se l'avesse già vista. carina molto.
nello spogliatoio Stef stava tenendo una semi-conferenza sulla sua teoria del giorno - l'argomento era: le donne. tanto per cambiare.
lasciò perdere il pensiero che domattina aveva messo il compito in classe alla prima ora e doveva alzarsi prestissimo per fare le fotocopie da dare ai ragazzi, e incorniciò la dissertazione di Stef con un paio di battute sarcastiche. Giovannino ascoltava divertito ma senza intervenire.
Lin arrivò con un Hey ciiaaoo! al quale i ragazzi risposero facendole il verso. tranne lui. l'avrebbe salutata per bene in palestra.
Il regista si affacciò sulla porta dello spogliatoio. Pronti? disse, con quel suo tono un po' impostato che lo divertiva sempre un po'. una volta ne avrebbe fatto una battuta. Stef e Giovannino, nei loro corpicini magri e snelli, nei loro pantaloncini corti, corsero in palestra. lui sentiva freddo, aveva messo la tuta felpata, e un maglioncino di lana leggera, nero, che slancia.
ci siamo tutti? sentì dire dalla palestra.
sì, sentì rispondere. era Lin.
ci sono tutti.
mentre si metteva i calzettoni si accorse che il regista aveva già attaccato una musichetta di riscaldamento. le solite musichette etniche. che palle. avesse potuto portare un po' di canzoni sue, un bel brit-pop di quelli potenti. ma la musica che piaceva a lui non veniva apprezzata. lo sapeva da un pezzo, ormai. non la portava più, la sua musica. forse più avanti. magari un pezzo dei suede. lei avrebbe sicuramente fatto una battuta. sorrise, ricordando.
uscì dallo spogliatoio,  uscendo spense la luce.


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