venerdì 21 gennaio 2011

un giorno

"C'è un bar a b.s.m., i gemelli" - rideva divertito - "è così kitch! lo devi vedere!"
"Sì? ci andiamo un giorno?"
"sì sì lo devi vedere... un giorno ci andiamo!"

Ci sono andata. Oggi.
Fuori colavano rivoli di pioggia dal tendone. La musica alla radio era sintonizzata su radio subasio. C'è una foto di Gesù dietro al bancone e la cameriera è una ragazzetta molto bella molto velina. Le facce e le voci degli avventori sono tipiche dell'interland. Il mio cellulare sul tavolino, vicino al caffè d'orzo. Guardavo l'acqua colare dal tendone, il grigio fuori.
Sono dai gemelli. E' kitch davvero!

A colare, come l'acqua fuori, come il grigio intorno, sarebbe "sono dai gemelli, pochi chilometri e potrei essere a casa tua è kitch davvero e tu mi manchi e se solo mi rispondessi sì io ti prenderei e ti porterei via o mi farei portare via da te e se "un giorno" arrivasse prima che mi prenda la stanchezza, la non speranza, se arrivasse facile e pieno di possibilità, di fare di andare di essere tutto ciò che si vuole, allora io"

Non ho inviato nessun messaggio. Ero con P. Mi fa stare bene. Ma mi veniva da piangere, e non so perchè.

(...dai ci andiamo un giorno? - un giorno ci andiamo!)

2 commenti:

  1. ci andiamo un giorno?
    Io stamattina mi sono svegliata e ho trovato un sms: voglio vederlo il tuo elefante immaginario!
    ....sì,anche io vorrei venissi a vederlo, sarebbe vedere te....

    ...ma poi chissà come...quel giorno si dilata in ore senza spazio..

    RispondiElimina
  2. è una frase che ho in testa anch'io.

    e la dani ha ragione. quel giorno è un giorno che spesso non arriva mai. si perde in un nodo in gola quando pensiamo di aver dimenticato.

    RispondiElimina