sabato 4 dicembre 2010

schiavare la porta di casa e sentire ancora nell'aria il profumo di caffè della nostra colazione improvvisata. abbracciarsi stretti stretti per un viaggio di tre giorni e dirsi che sembreranno tre mesi. farsi prendere in giro per il pigiama strano e l'aria sconvolta appena sveglia. darti un regalo per la partenza sperando che ti faccia pensare a me. non dirsi niente. dirsi tutto. abbraccio abbraccio caffè una multa da pagare abbraccio ma stasera? e oggi pomeriggio? e dopo pranzo? ma quando ci rivediamo? abbraccio abbraccio. ciao.

http://www.youtube.com/watch?v=iY91hVZqhHY

4 commenti:

  1. ma quando ci rivediamo?
    è l'incertezza del non essere niente a pesare ad ogni saluto..

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  2. io l'ho letto come una cosa magnifica, poi il commento di dani mi ha fatto pensare, forse non è così positivo come pensavo...mi sbaglio?

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  3. @Salimatu: è stato scritto con uno stato d'animo preso da meraviglia... però è vero anche che quando sai di non appartenere a ogni ciao ti sembra di perdere un pezzettino... diciamo che dentro ci sono tutt'e due le cose

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